sabato 4 ottobre 2014

Verso il Messico

Arizona City, Luglio, 19, 1880. Ritornati in città, forse più arrabbiati che delusi, veniamo raggiunti, ancora un volta, dallo sceriffo, questa volta in veste di messaggero, con un telegramma. La comunicazione appartiene a Jones, egli come ogni uomo di cultura che si rispetti, mantiene la parola è ci comunica novità interessanti sul manufatto di Pablito. Jones ci svela che il contenitore appartiene ad un antica tribù locale, ma soprattutto ci indirizza da Al Cisbani, un algerino residente a Pilares, oltre il confine, che diventa immediatamente la nostra prossima meta. Riusciamo a guadare, questa volta con poca fatica grazie al traghettatore fuori città e la sua piccola chiatta. Arriviamo in poco tempo a Willox, e prima di addentraci in città troviamo chiaramente tracce di cavallo e quello che potrebbe essere sangue, che sia Pablito? Seguiamo le orme di cavallo, fino a una piccola locanda fuori città, presidiata da due messicani nella loro tipica “siesta”. Lo scambio tra noi e i locali è breve, loro sono poco più che animali in fondo, mentre il nostro di selvaggio, si dimostra molto di più che all’altezza notando una brandina insanguinata oltre la porta socchiusa. E’ evidente che i due messicani erano in soci del farabutto così dirigendoci dalla parte opposta da quella da loro indicata, troviamo proprio Pablito, ormai morente caduto da cavallo dietro una collinetta, Carter lo aveva evidentemente conciato male. Il messicano è delirante, riusciamo a distinguere solo poche parole: Tulac e la valle dei giganti. Poco soddisfatti di quanto accaduto non ci rimane che proseguire verso Pilares e forse qualche risposta.

2 commenti:

  1. Risposte
    1. Ci sarà di meglio, in realtà c'è stato un duello in inferiorità numerica nella corrente avventura, 10 contro 3... più avanti lo scoprirai ;-)

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