La
situazione degenera immediatamente con molte morti, finché non
riusciamo a far saltare la serratura per entrare nella stanza, un
energumeno ci assale, e il nostro indiano entra prontamente in
scontro con lui, ancora scossi, quello che vediamo dentro è ancora
peggio. Brett è tenuto sotto tiro da Stravinsky e da una donna
asiatica, che ci siano collegamenti con i nostri precedenti incontri?
La situazione precipita in pochissimi istanti, Toro sconfigge il
gigantesco aggressore, Carter senza proferire parola secca il
maggiore, e assolutamente lontano dalla grazia del suo dio, Johnson
uccide a sangue freddo la donna asiatica, qualcosa che un vero
scienziato o comunque un vero uomo non avrebbe mai fatto. Ancora
carico di adrenalina per gli eventi riesco con estrema facilità a
trovare il meccanismo che aziona la cassaforte, d’istinto riesco
solo a fare fagotto con soldi e documenti, infatti appena mi riprendo
siamo già fuori dall’edificio, che chissà come ha preso fuoco,
durante questo nostro piccolo sopralluogo al casinò.
domenica 25 gennaio 2015
domenica 18 gennaio 2015
Missione a San Francisco
San
Francisco, Settembre, 1, 1880. Arrivati a San Francisco alloggiamo
nel primo ricovero a nostra disposizione per non dare nell’occhio e
scegliere un piano d’azione. Per trovare Turbol, dobbiamo passare
da un suo vecchio alleato il maggiore Stravinsky, che gestisce un
casinò in città. Brett e Carter entrando nel locale sarebbero
subito riconoscibili, quindi l’utilizzo delle mie doti d’attore è
d’obbligo per alcuni di noi. Una volta terminato il travestimento
sui due ex soldati, siamo pronti per un giro di perlustrazione al
casinò, fingendoci semplici giocatori e affidandoci a Brett per
distrarre il nemico. Il locale di Stravinsky è all’apparenza un
semplice casinò, entriamo con circospezione, anche se purtroppo
Toro, in quanto indiano viene giustamente bloccato all’ingresso
dalla sicurezza. Il reverendo e Carter cominciano a pattugliare
un’ala, mentre io e Doc l’altra, il tutto mentre Brett una volta
al tavolo comincia, come era facile prevedere, a vincere. E’
scontato raccontare che siamo subito sotto osservazione, diventa un
po’ meno scontato il fatto che dopo qualche ora, Brett si alza dal
tavolo e s’incammina verso il piano superiore, che sia stato
scoperto? Dobbiamo velocemente agire e seguire il nostro compagno per
non lasciarlo solo, così siamo costretti ad adoperare uno
stratagemma che mi vede addirittura coinvolto nel contatto con una
donna di facili costumi, e da buon soldato, sono costretto per poter
arrivare al primo piano a entrarci con una meretrice. Una volta in
camera, diventa quasi un problema poter lasciare la ragazza per poter
portare il mio necessario aiuto ai compagni, ma non faccio in tempo a
formulare una situazione, che vedo spuntare Carter, Johnson, Doc e
Toro dalla finestra, che irrompono in camera e sistemano la
situazione. Una volta in corridoio cerchiamo di mantenere il profilo
più basso possibile, per la stazza di cinque uomini che girano
armati. Sentiamo così distintamente il vociare che sembra essere
quello di Brett più altre persone da una delle stanze, non appena ci
avviciniamo alla suddetta stanza, siamo come prevedibile raggiunti
dalle guardie che ingaggiano con noi un duello all’ultimo colpo.
domenica 11 gennaio 2015
Area 51
Area
51, Luglio, 31, 1880. Ricongiunti con i nostri compagni, notiamo
subito nei loro volti i pericoli che hanno dovuto affrontare, ma
ancora una volta, il tempo scarseggia e rimandiamo le discussioni a
situazioni più prospere. Arriviamo dunque alla piccola piantagione
di cotone, che scopriamo subito essere gestita proprio dai Magister
Twelve, e al suo interno ci aspettano per svelarci la verità su
quanto accade, Virginia e perfino Mark Twain in persona. Il nostro
illustre ospita decide con pochi preamboli di esporre i dettagli
della missione nel caso decidessimo di accettare. Il colonnello
Turbol, per sete di potere, è arrivato ad allearsi, con il ku klux
klan e a ricevere finanziamenti dagli skulls and bones. Le sparizioni
degli scienziati e dei progetti sono infatti serviti a produrre una
specie di enorme cannone semovente, qualcosa di apocalittico,
qualcosa che porta infatti anche la firma di Victor, di nuovo sulle
nostre strade. Bisogna quindi arrivare a salvare l’America intera,
in quanto se quest’arma dovesse muoversi le conseguenze sarebbero
inimmaginabili, è de proprio al suo di queste parole che Carter
decide che il nostro gruppo fornirà il suo contributo, e il rimborso
delle spese è solo qualcosa di secondario.
lunedì 5 gennaio 2015
I Magister 12
La situazione
sembrò ancora precipitare quando un terzo diavolo nero spuntò da
dietro l'accampamento e puntò la sua affilatissima spada alla gola
di Doc, prendendolo come ostaggio: ma qui, Bret dimostrò per la
prima volta la faccia tosta e il sangue freddo maturato in tante
serate a poker, proponendo un accordo fulmineo al comandante Lomax,
barattando un aiuto contro gli infedeli orientali in cambio del
permesso di uscire dal rifugio nel quale si trovavano, tenuti sotto
tiro, ricordando per inciso che i giapponesi cercavano i loro stessi
progetti. I proiettili congiunti di tutti i cristiani costrinsero il
cane scintoista a ripiegare, ma, come avremmo scoperto in seguito,
restò in zona.
In effetti, avemmo
appena il tempo di congedare (con qualche scambio verbale poco adatto
ad un resoconto vergato da un servo del Signore) Lomax ed i suoi
uomini rimasti in vita, e di appropriarci per i poveri (noi) degli
averi dei morti, quando una freccia colpì Toro Scatenato, che
immediatamente cominciò a vacillare. Era il demone scintoista
sopravvissuto, che annunciava di avere avvelenato il nostro amico ma
di essere disposto a scambiare l'antidoto con lo scienziato John,
l'indomani stesso.
Non so perché il
Signore scelse proprio Bret per la sua intuizione, forse per il fiuto
per cui i giocatori d'azzardo riconoscono coloro che sono lordi del
loro stesso peccato, fatto sta che egli intuì che il nostro
misterioso avversario non avrebbe saputo resistere ad una scommessa:
gli propose di giocare, invece, a carte la vita del nostro amico e
quello, incredibilmente, accettò. Tuttavia, o il Signore volle
aiutare i suoi servi, o Bret ha risorse non del tutto leali, fatto
sta che vinse tutta la posta e, lealmente, il giapponese diede
l'antidoto a Toro Scatenato senza pretendere nulla in cambio, salvo
le spoglie dei suoi amici defunti. Io avrei voluto redimerlo alle
spalle con la mia gatling, poiché la parola data agli infedeli non
ha valore, ma i miei amici mi trattennero.
Ripartimmo così
alla volta della sede dei Master 12, che si rivelò essere sita nella
splendida villa al centro di una sorta di piantagione malamente
coltivata da finti agricoltori – in realtà palesemente soldati che
avevano appena dismesso l'uniforme. Qui ci attendevano i nostri
committenti e i nostri compagni, che avevano viaggiato in modo molto
più comodo e sicuro, ma assai meno glorioso.
Iscriviti a:
Post (Atom)