La
valle dei giganti, Luglio, 21, 1880.
Poco dopo l’inizio del mio
turno di guarda scorgo tra i fumi, quello che sembra essere un uomo
vestito in maniera appariscente, il quale ci osservava dall’ingresso
di una caverna, ma nonostante uno sguardo più accurato dell’indiano,
archivio il tutto come una visione. E’ ora di analizzare la scena,
dalle ricostruzioni, anche qui il movimento di carri, cavalli e casse
lascia presupporre che c’è stato il ritiro del veleno, che sembra
proprio arrivare dalla caverna che avevo notato in nottata. E’ ora
quindi di fare il punto della situazione, i miei compagni convengono
che sarebbe il caso di abbandonare la zona, in quanto troppo
pericoloso avvicinarsi, ma questo per me si rivela invece il momento
per dimostrarmi fondamentale, posso infatti sgattaiolare senza
problemi verso il fondo della valle, essendo il più minuto del
gruppo. Carter inizialmente boccia la mia idea di intrufolarmi, ma
notando quanto io creda nel risultato della missione, riformuliamo
subito un piano d’azione. Il capitano da una piccola altura,
provvederà a coprirci, mentre io farò strada a Toro e Doc
attraverso i fumi, fino ad avvicinarci alla caverna, per poter
svelare il mistero dell’uomo incappucciato. Purtroppo è la mia
sicurezza a tradirmi, in poco tempo perdo l’orientamento per essere
ancora una volta aiutato da Toro a ritrovare l’ingresso; dovrò
davvero ricordarmi di esaminare le sue differenze razziali, egli è
davvero una sorpresa fra la sua razza. In pochi minuti Carter ci
raggiunge, Doc si offre per controllare l’ingresso e noi tre
rimanenti ci apprestiamo a discendere nella caverna, l’odore è
nauseabondo e la vita pessima, ma non è abbastanza a fermarci. Con
tutta l’attenzione del caso ci addentriamo nella caverna fino
all’anfratto principale, ciò che vediamo è sconvolgente. L’uomo
incappucciato esiste ed è impegnato a rimescolare in grosso
calderone, parti di piccoli cristalli, senza alcun dubbio il veleno
mummificante. Quell’animale va fermato, comincia così senza tanti
complimenti una furiosa battaglia, il nostro avversario infatti
accortosi di noi, attiva una sorta di trappola che ci scaglia addosso
un gruppo di pipistrelli per impedire la vista e la mira, mentre egli
attacca col veleno.
Sto leggendo a spizzichi e bocconi, ma prima o poi mi metterò in pari col tuo blog. Anche perchè l'ambientazione western mi piace un casino! ;)
RispondiEliminaGuarda Ale, secondo me, per quel poco che ti conosco, potrebbe piacerti molto anche il gioco. ;-)
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