sabato 22 novembre 2014

Quel treno per...

Ruper City, Luglio, 25, 1880. La notte scorre abbastanza tranquilla, riusciamo così a svegliarci di buon’ora per dirigerci alla stazione. Durante il tragitto siamo accompagnati dal corteo funebre delle vittime della sparatoria, la situazione in città è surreale e andarcene via il più velocemente possibile, sembra sicuramente la soluzione migliore. Ecco così che troviamo il treno ad attenderci, un sei vagoni, saldo e robusto, pronto al viaggio. Ci accomodiamo per quello che dovrebbe essere un viaggio tranquillo verso Austin, infatti i miei compagni decidono di rilassarsi ognuno a modo loro: Doc continua a dormire; Toro sostiene che sia più pratico meditare sopra il treno; Brett si avvicina alla compagnia di un signora sul treno; mentre Carter, stranamente, decide di accettare le attenzioni di una, sicuramente altolocata, donna che si era presentata insieme alla compagna di Brett; il tutto mentre io decido di accomodarmi nella zona più tranquilla del vagone per cercare di scrivere e riflettere sugli ultimi avvenimenti ma, sfortunatamente il dannato prete, ha deciso di impedirmi qualsivoglia forma di studio, intonando stupidi canti ad alta voce. Fortunatamente per me il treno ha una brusca frenata e dall’aria Truce di Toro che si ripresenta nel treno capiamo che fuori è successo qualcosa. Lo spettacolo che si presenta a poca distanza è particolare: un altro treno che ci precedeva sul binario, è fermo, uno dei vagoni distrutto con un enorme cratere fumante, tutt’intorno soldati e quindi guai. Mentre cerchiamo di osservare quanto accaduto, si avvicina a noi uno dei tenenti del plotone, che con fare poco garbato quasi sembra voglia cacciarci. 

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