mercoledì 12 novembre 2014

Il passato che ritorna

A svelare l’identità dell’uomo ben vestito sono proprio, riconoscendolo come uno dei professori del circolo universitario americano, famoso per i suoi studi a stretto contatto con l’esercito. Mentre mille domande vengono ad aggiungersi alla più scontata sul perché si trovino qui e in questo stato, a distrarci intervengono dei colpi di pistola da dietro una collina. Dato che i sudisti di Turbol potrebbero trovarsi nelle vicinanze e magari attaccarci decidiamo con cautela di investigare su quanto sta accadendo e infatti troviamo sudisti sì, ma intenti di un altro scontro a fuoco. La miglior mossa che viene in mente al gruppo è di fermare lo scontro per capire cosa accade, sono presenti tre soldati sudisti con un cadavere su un cavallo e altri tre, forse operai, ribattere al fuoco dalle vicinanze di un impianto per il trattamento del carbone. Doc finalmente si sveglia e il suo aiuto è fondamentale per risolvere la questione azzittendo per sempre in pochi colpi i sudisti e così ancora una volta posso mostrare le mie abilità interrogando gli italiani. Ci raccontano non senza qualche difficoltà che i soldati sono comparsi accusandoli senza alcun motivo apparente di aver assassinato il loro amico e che non era la prima volta che accadeva una cosa simile. La situazione si fa sempre meno chiara, decidiamo così di avviarci alla vicina Ruper City per riposo e fare il punto della situazione, unico appunto Brett ci fa presente che non ha intenzione di farsi vedere troppo dallo sceriffo, immagino subito abbia problemi con la legge, ma se Carter si fida di lui è sottinteso che dovremmo farlo anche noi. Ruper City è una città di non grosse dimensioni ma molto vitale, è la nostra prima tappa è come al solito il saloon per sistemarci per la notte. Ognuno però entra in città con diverse aspettative, Brett sembra proprio essere un giocatore d’azzardo intenzionato a far fruttare i suoi dollari, Doc come sempre intenzionato a bere, Jackson a trovare una sistemazione per la sua inutile croce mentre gli proprio riposare. Veniamo però spiazzati alla richiesta di consegna delle armi all’ingresso del saloon, secondo le direttive dello sceriffo per evitare problemi all’interno. Brett ed io siamo ansiosi di entrare, in particolare per la continuazione dei miei studi sociali sulle personalità femminili locali, così consegniamo le armi e entriamo.

Nessun commento:

Posta un commento