sabato 23 agosto 2014

I magnifici 4

Durante il turno di Doc non riesco a dormire, lo vedo quasi più sveglio del solito, sarà la mancanza d’alcool? Tocca finalmente a me, penso che sono di nuovo pronto a dimostrare il mio valore in questa spedizione, quando comincio distintamente a sentire rumori da dietro un arbusto. Non voglio rischiare di non essere all’altezza della situazione così, con tutta il rispetto e la delicatezza, sveglio il capitano e lo metto al corrente di quanto accade; sfortunatamente si tratta solo di un paio di coyote attirati dal tenue fuoco, il capitano allontana loro e poi me, prima di ricoricarsi nel giaciglio. La nottata prosegue senza troppe distrazione, a parte l’assurdo e fastidio canto di Toro, di cui solo Doc pare trovare giovamento.


Nei pressi della miniera d’argento, Giugno, 13, 1880.
Rinfrancati dalla notte di riposo saliamo in groppa ai cavalli decisi a scoprire cosa accade davvero nei dintorni, e grazie al mio colpo d’occhio viene a galla l’ennesima stranezza. Una serie di tracce, come di ruote, quei segni che potrebbero essere proprio delle diligenza scomparsa, decidiamo di approfondire lasciando la strada principale verso la miniera e ci ritroviamo all’interno di canyon con quello che rimane del carro che aveva lasciato i segni. E’ strano molto strano quello che troviamo, nessuna traccia visibile, nessuna stranezza un carro semidistrutto e abbandonato da tempo, solo casse vuote con la bandiera americana e nulla di più, forse l’ennesimo punto cieco? Dopo la scoperta del carro distrutto diventa obbligatorio indagare sulla pila di corpi che avevamo scoperto il giorno prima.
E’ una strage una dozzina piena di morti, messicani, e ancora le casse d’armi, il collegamento diventa semplice, contrabbando e un imboscata, questi avanzi di galera, si sono fatti la pelle a vicenda, continuo a essere stupido della stupidità di questi banditi. Cerchiamo indizi, nonostante i canti lamentosi del nostro indiano, è quello che notiamo sono bossoli infilati nella bocca delle vittime, una firma? Sono completamente d’accordo col capitano Carter quando fa notare quanto sia trafficato questo piccolo angolo di nulla.
Così completamente all’oscuro di quando accade ritorniamo sulla strada principale pronti per dirigerci alla miniera, ma nuovamente qualcosa di strano canalizza la nostra attenzione, troviamo quella che sembra essere senza ombra di dubbio la diligenza partita dalla miniera, insieme al cadavere del povero Jacky. Ecco però che questa volta notiamo indizi significanti e cioè: la diligenza trasportava qualcosa di diverso da un carico d’argento o d’oro i segni del peso lo indicano chiaramente, non ci sono segni di scorta alla carrozza e infine Jacky presenta lo stesso rituale dei messicani, ma con un una particolarità, il bossolo nella bocca è lo stesso dell’arma che l’ha colpito alle spalle. In che terribile angolo di mondo siamo finiti? E’ questa la domanda che continuammo a ripeterci mentre ci affrettavamo, nell’unico posto dove speravamo di trovare risposte.

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