Arizona
City, Luglio, 18, 1880. Arriviamo come al solito a metà mattinata,
Arizona City è piccola formata dall’emporio e dalla ferrovia come
uniche strutture degne di nota ed è vicino al confine, questo mi
porta alla supposizione che dietro tutto potrebbero tranquillamente
esserci l’opera dai messicani, quella sporca feccia che altro non
fa che devastare le terre vicino al confine, se non fosse per le
strane modalità, quindi non ci resta altro che indagare. Come prima
tappa in città la visita allo sceriffo è una scelta obbligata, e
scopriamo con curiosità che anche qui la reputazione di Carter lo
precede. Lo sceriffo Oscar Cane ci accoglie con pochi convenevoli e
ci racconta subito i dettagli che potrebbero fare la differenza nella
nostra indagine: i fucili aumentavano di numero a ogni carico e sono
sempre stati senza scorta, ed ogni furto è stato mirato e senza
vittime, salvo l’ultimo dove l’aiuto macchinista di coda è
sparito completamente e misteriosamente, forse un complice? L’unico
indizio veramente degno di nota è la mappa della zona, che segna i
punti sensibili, tra i quali il Gila River che costeggia un piccolo
tratto del percorso del treno. Ancora confusi dal mistero altra,
tappa obbligata per capirci qualcosa è la stazione, dove troviamo il
capo macchinista Anthony. Uomo rude e di fatica aggiunge ben poco a
quel che già sapevamo confermandoci che dalla capo del treno nulla
ha potuto sentire o vedere salvo alla stazione notare che il carico
veniva ogni volta sistematicamente rubato. Ormai stanchi di non avere
un quadro chiaro ci dirigiamo direttamente alla fonte, all’emporio
Rhodes dove veniamo accolti dal signor Bradford, uomo talmente
anonimo che viene scambiato da Carter da nulla di più che un
commesso, rivelandosi invece il socio dell’emporio. Rhodes conferma
al capitano Carter che la mancanza della scorta per il carico era
dovuta a una ristrettezza di fondi e che non ha nessun sospetto in
particolare, mentre a durante il mio interrogatorio a Bradford, non
emerge nulla di più. Decidiamo quindi di fare un ultima prova
ripercorrendo a ritroso la ferrovia e dopo circa un’ora arriviamo
vicino al fiume. La zona che unisce la ferrovia al Gila River è
quanto mai piena di sorprese, troviamo nascoste tra la vegetazione
alcune canoe non riconducibili a nessuna tribù, ma abbastanza
sospette da indicarci che potrebbero essere state usate per
trasportare il carico, che magari era stato fatto cadere in acqua
durante il tragitto, così mentre la situazione sembra sbloccarsi,
ancora un volta il mio occhio attento è fondamentale.
E così Kuduk go west senza dire nulla.
RispondiEliminaHo recuperato tutti i post passati e ora sono pronto a seguire questi indomiti cavalieri!
Dove posso trovare un sunto delle regole del gioco?
Giusto per inquadrare la tipologia e l'ambientazione.
Grazie mille Nicholas... qua trovi il sito ufficiale: http://brass-age.com/
RispondiEliminaNoi stiamo playtestando le regole in uscita a Lucca