domenica 21 settembre 2014

Arizona City

Arizona City, Luglio, 18, 1880. Arriviamo come al solito a metà mattinata, Arizona City è piccola formata dall’emporio e dalla ferrovia come uniche strutture degne di nota ed è vicino al confine, questo mi porta alla supposizione che dietro tutto potrebbero tranquillamente esserci l’opera dai messicani, quella sporca feccia che altro non fa che devastare le terre vicino al confine, se non fosse per le strane modalità, quindi non ci resta altro che indagare. Come prima tappa in città la visita allo sceriffo è una scelta obbligata, e scopriamo con curiosità che anche qui la reputazione di Carter lo precede. Lo sceriffo Oscar Cane ci accoglie con pochi convenevoli e ci racconta subito i dettagli che potrebbero fare la differenza nella nostra indagine: i fucili aumentavano di numero a ogni carico e sono sempre stati senza scorta, ed ogni furto è stato mirato e senza vittime, salvo l’ultimo dove l’aiuto macchinista di coda è sparito completamente e misteriosamente, forse un complice? L’unico indizio veramente degno di nota è la mappa della zona, che segna i punti sensibili, tra i quali il Gila River che costeggia un piccolo tratto del percorso del treno. Ancora confusi dal mistero altra, tappa obbligata per capirci qualcosa è la stazione, dove troviamo il capo macchinista Anthony. Uomo rude e di fatica aggiunge ben poco a quel che già sapevamo confermandoci che dalla capo del treno nulla ha potuto sentire o vedere salvo alla stazione notare che il carico veniva ogni volta sistematicamente rubato. Ormai stanchi di non avere un quadro chiaro ci dirigiamo direttamente alla fonte, all’emporio Rhodes dove veniamo accolti dal signor Bradford, uomo talmente anonimo che viene scambiato da Carter da nulla di più che un commesso, rivelandosi invece il socio dell’emporio. Rhodes conferma al capitano Carter che la mancanza della scorta per il carico era dovuta a una ristrettezza di fondi e che non ha nessun sospetto in particolare, mentre a durante il mio interrogatorio a Bradford, non emerge nulla di più. Decidiamo quindi di fare un ultima prova ripercorrendo a ritroso la ferrovia e dopo circa un’ora arriviamo vicino al fiume. La zona che unisce la ferrovia al Gila River è quanto mai piena di sorprese, troviamo nascoste tra la vegetazione alcune canoe non riconducibili a nessuna tribù, ma abbastanza sospette da indicarci che potrebbero essere state usate per trasportare il carico, che magari era stato fatto cadere in acqua durante il tragitto, così mentre la situazione sembra sbloccarsi, ancora un volta il mio occhio attento è fondamentale.

2 commenti:

  1. E così Kuduk go west senza dire nulla.
    Ho recuperato tutti i post passati e ora sono pronto a seguire questi indomiti cavalieri!
    Dove posso trovare un sunto delle regole del gioco?
    Giusto per inquadrare la tipologia e l'ambientazione.

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  2. Grazie mille Nicholas... qua trovi il sito ufficiale: http://brass-age.com/
    Noi stiamo playtestando le regole in uscita a Lucca

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