San
Francisco, Settembre, 1, 1880. Arrivati a San Francisco alloggiamo
nel primo ricovero a nostra disposizione per non dare nell’occhio e
scegliere un piano d’azione. Per trovare Turbol, dobbiamo passare
da un suo vecchio alleato il maggiore Stravinsky, che gestisce un
casinò in città. Brett e Carter entrando nel locale sarebbero
subito riconoscibili, quindi l’utilizzo delle mie doti d’attore è
d’obbligo per alcuni di noi. Una volta terminato il travestimento
sui due ex soldati, siamo pronti per un giro di perlustrazione al
casinò, fingendoci semplici giocatori e affidandoci a Brett per
distrarre il nemico. Il locale di Stravinsky è all’apparenza un
semplice casinò, entriamo con circospezione, anche se purtroppo
Toro, in quanto indiano viene giustamente bloccato all’ingresso
dalla sicurezza. Il reverendo e Carter cominciano a pattugliare
un’ala, mentre io e Doc l’altra, il tutto mentre Brett una volta
al tavolo comincia, come era facile prevedere, a vincere. E’
scontato raccontare che siamo subito sotto osservazione, diventa un
po’ meno scontato il fatto che dopo qualche ora, Brett si alza dal
tavolo e s’incammina verso il piano superiore, che sia stato
scoperto? Dobbiamo velocemente agire e seguire il nostro compagno per
non lasciarlo solo, così siamo costretti ad adoperare uno
stratagemma che mi vede addirittura coinvolto nel contatto con una
donna di facili costumi, e da buon soldato, sono costretto per poter
arrivare al primo piano a entrarci con una meretrice. Una volta in
camera, diventa quasi un problema poter lasciare la ragazza per poter
portare il mio necessario aiuto ai compagni, ma non faccio in tempo a
formulare una situazione, che vedo spuntare Carter, Johnson, Doc e
Toro dalla finestra, che irrompono in camera e sistemano la
situazione. Una volta in corridoio cerchiamo di mantenere il profilo
più basso possibile, per la stazza di cinque uomini che girano
armati. Sentiamo così distintamente il vociare che sembra essere
quello di Brett più altre persone da una delle stanze, non appena ci
avviciniamo alla suddetta stanza, siamo come prevedibile raggiunti
dalle guardie che ingaggiano con noi un duello all’ultimo colpo.
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