domenica 8 febbraio 2015

Quel treno per...

Il deserto, Settembre, 6, 1880. Sembra essere una cavalcata senza fine, dobbiamo raggiungere e fermare il treno prima che possa usare quel maledetto cannone, addirittura contro il presidente. Durante la corsa, sembra quasi che manchi il fiato anche noi, mentre finalmente scorgiamo in lontananza il treno, dal luogo prescelto per assalto. I momenti sono concitati, cercherò di descrive con chiarezza quanto accaduto anche ricostruendo tramite il resoconto dei miei compagni. Carter parte primo, quasi preso da un fervore inumano, quello che so è che ha intravisto Virginia e Turbol nel vagone di testa. Fondamentale diventa lo sfoggio dell’abilità a cavallo apprese durante la caccia la volpe a Londra, infatti saltare sul treno si rivela tutto tranne che facile, ma tutti riusciamo nell’impresa. Carter con un vagone di precedenza su di noi, sotto cui si trovano probabilmente degli ostaggi, mentre noi sull’ultimo che stivava i cavalli. Cerchiamo di avanzare con prudenza dal tetto delle carrozze, la prestanza fisica dell’indiano è ideale per proteggere le mie doti intellettuali in un azione meramente fisica, e infatti con calma riusciamo ad avanzare eliminando alcune guardie che hanno la sventura di arrivare a tiro del tomahawk di Toro. Il reverendo ci stupisce tutti con un balzo col quale raggiunge Carter in avanti, Brett rimane leggermente indietro per scoprire delle cariche sistemate sotto alle ultime quattro carrozze. Toro ed io avanziamo, finché non odiamo l’inizio di uno scontro a fuoco nelle prime carrozze, fermi sul posto, abbiamo solo il tempo di capire che la locomotiva ci ha lasciato indietro in quanto le carrozze sono state staccate e il treno inizia immediatamente a rallentare. Cerchiamo in un ultimo tentativo di avanzare, ma la goffaggine dell’indiano, dovuta alla sua stazza, lo fa quasi cadere ed è costretto ad aggrapparsi a me a quelle che scopro essere forti braccia. Sento solo l’inizio delle urla del povero giovinetto che è scaraventato fuori dal treno da Toro, dall’apertura così procurata riusciamo al fine a entrare nel treno, ma la situazione è lungi dall’essere sotto controllo. Una delle guardie di Turbol, agguanta una giovane donna per utilizzarla come ostaggio. Silenzio. Tutta la mia abilità si concentra nell’osservazione prima della ragazza e poi dell’uomo armato, posso solo urlare che noi non cederemo mai davanti a tali bruti e con un sol colpo mostrare quanto meriti il ruolo di protetto del capitano. Il malvivente è a terra. Come ultimo dovere Brett riesce abilmente a disinnescare l’esplosivo con terribile stupore dell’ultimo scagnozzo rimasto; e così messi al sicuro gli ostaggi corriamo sul primo cavallo disponibile nel vagone merci, per rincorrere Carter e Jackson. 

Nessun commento:

Posta un commento